venerdì 15 febbraio 2013

Fotografia panoramica navigabile


La fotografia tradizionale ha dei limiti tecnici ben precisi, che la confinano in modalità di impiego definite e qualitativamente di alto livello.  
La fotografia digitale alla sua comparsa aveva come unico traguardo quello di raggiungere la qualità della pellicola fotografica, ma la tecnologia è avanzata molto velocemente e oggi i livelli tecnici raggiunti dal "digitale" superano in molto aspetti la fotografia analogica.

Ma a parte la qualità tecnica fine a se stessa, quello che offre la fotografia digitale è la possibilità di "inventare" nuovi modi di intendere e vivere la fotografia, ne è un esempio la fotografia panoramica navigabile, o immersiva.  

Questa tecnica fotografica è derivata da una ricerca sviluppata inizialmente per fotografare in dettaglio il pianeta Marte, proposta sul mercato "civile" questa tecnologia ha avuto immediato successo, infatti permette di realizzare fotografie in cui è possibile muoversi lungo gli assi verticali e orizzontali anche a 360 gradi, osservando da vicino ogni particolare e cogliendo perfettamente il senso della scena reale che è stata ripresa e resa virtuale.

Queste "fotografie" hanno un enorme impatto sullo spettatore, che può esplorarle a tutto schermo vivendo la sensazione di essere nell’ambiente reale, si tratta di una tecnologia perfetta per far conoscere al navigatore i paesaggi delle zone turistiche, le strutture ricettive, le ville storiche, i castelli, i siti archeologici ecc. nei minimi dettagli. Il limite di impiego è solo dettato dalla fantasia del fotografo o del committente.

Questa è la prima fotografia che ho realizzato con questa tecnica è stata ripresa dalla Rocca di Cornuda (TV) il 13 febbraio 2013 e rappresenta una visione sulle Prealpi Trevigiane e sui colli del Prosecco.  



Come è stata realizzata, la fotografia
La panoramica ha una dimensione di 115 megapixel (19972x5808 pixel), è composta da 136 foto singole riprese con una Nikon D800 con una ottica da 300mm.

Il tempo impiegato per i 136 scatti è stato di 15 minuti, ma il tempo per la preparazione del "set", posizionamneto cavalletto, tarature, setup della testa robotizzata (Gigapan), prove varie è stato di circa due ore.

La successiva postproduzione ha richiesto un intero pomeriggio.

E' un modo di fotografare che mi affascina e mi attira ma mi rendo conto che ci vuole tanto tempo, pazienza...e la fortuna di azzeccare "la giornata giusta" 


Copyright Carlo Bazan 2013



















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