giovedì 15 dicembre 2011

La scansione delle diapositive

Tutto il processo di scansione descritto nelle sezioni dedicate del mio sito aziendale, può essere "fatto in casa", soluzione che consente risparmio economico, soddisfazione personale ed inoltre una gratificante occupazione del tempo libero.
Vi sono però degli importanti fattori da valutare che cercherò di esporre nel modo più realistico possibile, per fornire un'informazione utile a tutti.

Dando per scontato che siate già dotati di un computer performante (mac o pc poco importa), un accorgimento dal quale non è possibile prescindere è la presenza nel computer di due dischi fissi - da almeno 1 Tb. cadauno - collegati in "Raid 1".
Un alternativa molto valida al montaggio dei due dischi aggiuntivi all’interno del computer, può essere l’acquisto di un raid esterno, che viene connesso al computer mediante le porte e-sata o usb.

Il sistema raid consente di salvare simultaneamente sui due o più dischi i dati, a garanzia di una maggiore sicurezza. E’ bene ricordare che gli hard disk si danneggiano più di quanto si immagini...con le conseguenze che tutti conosciamo.

Il passo successivo è la scelta dello scanner, ma come individuare lo scanner adatto? Bisogna innanzitutto valutare se l’archivio fotografico è costituito da sole stampe fotografiche o anche da diapositive, negative a colori e negative in bianco e nero, (principalmente si tratterà del classico formato 24x36mm.).

Sul mercato vi sono principalmente tre tipologie di scanner (tralasciando i multifunzione da ufficio e gli scanner hi-end dai costi proibitivi per un utilizzo amatoriale)


  • Il classico Flatbed in formato A4:
    corrisponde ad una fotocopiatrice molto evoluta. Ce ne sono molti modelli, quelli di fascia più elevata consentono di acquisire bene le stampe fotografiche.

  • Il Flatbed sempre A4 che scansiona anche le diapositive e negative.
    Qui cominciano le prime perplessità perché tutti i costruttori si sprecano a dichiarare risoluzioni elevatissime, che però vengono calcolate su tutto il piano di scansione (ovvero 297x210 mm.). Disporre di una risoluzione ottica reale di 4.000 dpi su tutta questa superficie, serve a ben poco quando si deve scansionare una diapositiva 24x36 mm.
    Un altro fattore importante è costituito dalla "gamma dinamica ", che indica il range di lettura fra alte e basse luci e quindi quanto lo scanner sia capace di “vedere” i le alte e basse luci dei nostri originali.. A malapena questi scanner raggiungono 3.2 Dmax. reali, troppo poco per le diapositive, le aree più scure risulteranno posterizzate, cioè prive di qualsiasi dettaglio. Salendo di prezzo e arrivando agli scanner più evoluti si arriva al valore massimo dichiarato di 4.0 dmax

  • Scanner dedicati, sono quelli progettati solo il formato 24x36 o per formati multipli fino al 6x12 cm. e sono gli unici che consentono una scansione di alta qualità delle diapositive e negative.

Riassumendo,  quali sono le caratteristiche tecniche imprescindibili per uno scanner che consenta di ottenere scansioni di qualità?

Risoluzione ottica reale di almeno 3.000 dpi., conversione A/D a 16 bit e output a 16 bit per canale colore, la precisione nella riproduzione cromatica e nella definizione dei dettagli sarà così assicurata ai massimi livelli.
Sensore/i CCD di elevata qualità con una gamma dinamica che arrivi almeno a 4,2 dmax; altrimenti le zone con ombre possono risultare posterizzate e quindi prive di qualsiasi dettaglio.
Ottica di elevata qualità;
Prescansione all'infrarosso, per sfruttare le tecnologie di pulizia e restauro ICE GEM ROC (dove presenti e implementate)
Hardware e software di livello professionale che permettano le scansioni a passaggi multipli e gestiscano il formato raw a 48 bit.
Nota: Lo scanner che ha tutte queste caratteristiche, anzi le supera in molti parametri è il famoso e ricercatissimo Nikon Super Coolscan 5000 ED,  uscito purtroppo di produzione da diversi anni.
Ora è reperibile con difficoltà e usato, solo su ebay a dei prezzi assurdi vista l’enorme richiesta di questo modello.
Il mio modesto parere è che Nikon abbia fatto un grosso errore a cessare la produzione sia del Super Coolscan 5000 ED che del fratello maggiore Nikon Super Coolscan 9000 ED.

Approfittando dello spazio commerciale lasciato libero da Nikon, troviamo sul mercato degli scanner (che gli assomigliano come forma) che promettono risoluzioni fino a 7200 dpi al costo di circa 350 euro circa, ma purtroppo sono solo degli inutili giocattoli, prodotti con componentistica di basso livello. La risoluzione dichiarata è solo una grossa bugia e le scansioni che si ottengono sono di infima qualità.

Bisogna essere realisti, oggi sul mercato non troviamo nessuno scanner che arrivi alle prestazioni del Nikon Super Coolscan 5000 ED, ci sono tuttavia degli scanner, che funzionano egregiamente e che possono essere usati con soddisfazione.

Per approfondire e conoscere le vere prestazioni degli scanner prima di un acquisto, può essere molto utile e interessante visitare questo sito
I test sono eseguiti in modo molto accurato e professionale e comprendono tutte le principali marche.

Dopo l'acquisto dello scanner, il passo successivo riguarda il software da adottare (Vuescan e Silverfast sono un esempio con costi e prestazioni differenti), solitamente infatti i software a corredo degli scanner sono troppo semplici, adatti ad un uso meramente amatoriale.
Che altro serve? 
  • Sicuramente un monitor LCD adatto al fotoritocco, calibrabile utilizzando una sonda, che permetta al monitor stesso di visualizzare in modo esatto la gamma cromatica.
  • il target IT8 per creare il profilo di calibrazione dello scanner
  • Un programma di fotoritocco professionale come "Adobe Photoshop"

A questo punto siamo pronti, tariamo il monitor utilizzando la sonda e creiamo il profilo icc icm, poi passiamo allo scanner, eseguiamo la scansione del Target it8 e creiamo il suo profilo colore corretto.
Importiamo i profili del monitor e dello scanner nel software di scansione e in Photoshop e finalmente possiamo iniziare a scansionare le nostre fotografie.

Queste procedure, che a prima vista possono sembrare macchinose ed inutili, sono al contrario indispensabili per la corretta scansione delle diapositive. Se ogni passo viene eseguito scrupolosamente, la diapositiva digitalizzata viene visualizzata a monitor esattamente uguale all'originale.

Risulta evidente che le competenze richieste per eseguire il lavoro di scansione non si acquisiscono in pochi minuti, bensì frequentando corsi specifici o con parecchie ore di autoapprendimento e di successivi test.

Elemento non secondario da considerare è pure quello relativo al "tempo tecnico" richiesto per la scansione. Un archivio di 1000 diapositive può richiedere anche 100 ore di lavoro solo per la scansione (dipende dalla risoluzione, dalla velocità dello scanner e dagli interventi hardware / software attivati, (esempio pulizia ICE scansione multipla ecc.).

Spero con questo articolo di aver fornito delle informazioni utili a quanti vogliano cimentarsi, ottenendo dei risultati validi, con la scansione dei propri archivi fotografici.

Prossimamente pubblicherò un accurato test che ho eseguito sul nuovo scanner per il medio formato Reflecta MF5000  

Vai alla prima parte del test
Vai alla seconda parte del test

Carlo Bazan copyright 2011

www.multimediabazan.it

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